Primo giorno di scuola

Alexia

Alexia arrivò a scuola in perfetto orario.
Adorava la sua macchina nuova.
Una SLK 200 Compressor comprata per un capriccio come sempre.
Posteggiò la macchina il più vicino possibile all'entrata e scese.
Mentre camminava era persa nei suoi pensieri "chissà se riuscirò a conoscere qualcuno"...
E con questi pensieri si avviò verso l'entrata.

Damien Renald

Andata ai cassonetti si ritrovò vicino, vide che la sua prossima materia era Educazione Fisica. Distratta aveva lasciato la tura nella macchina, non sapendo che dovesse fare quel giorno.
Sperò che si giocasse a pallavolo, l'unico gioco che sapeva fare.
All'inprovviso andò addosso a qualcosa di freddo e duro.
Alzò il capo Oh scusa
Abbozzoò un sorriso alla ragazza, alta e bella, con imbarazzo.

Alexia Johnson

Vide la ragazza sorriderle e le sorrise di rimando.
-scusami tu. Ero persa nei miei pensieri e non ti avevo vista...Sei nuova?-

Damien

Mise nella tasca il foglietto con gli orari mentre diceva -si, sono nuova. tu?- quella davanti a le era davvero una ragazza alta, snella e bellissima. Non era solita trovare gente del genere.
Fu felice di poter conoscere almeno una persona, poi la giornata era lunga e trovare qualcuno con cui parlare le sollevava il morale; era solita stare abbastanza sola ma l'idea di trovare delle amiche lì a Forks non le dispiaceva affatto.

Alexia

Sorrise tra se e se e pensò "bè deve essere fortuna se riesco a conoscere una persona già il primo giorno''...
Poi ribolendosi alla ragazza rispose -si sono nuova...Piacere io sono Alexia... Alexia Johnson- disse porgendole la mano.

Damien Renald

"che bel nome alexia" pensò e subito dopo "che sbadata, non mi sono ancora presentata". Ma era difficile distrarsi dalla sua pelle liscia e della sua perfezione, perchè in altro modo non si poteva definire. Poi sorrise e stringendole la mano disse -piacere mio Alexia, io sono Damien Renald.- sentì la sua mano gelida e, se così poteva definirla, dura. Cercò di nascondere la sua sorpresa a quel tatto togliendo piano la mano e abbassnado un pò lo sguardo, anche se prima aveva la testa un pò all'insù vista l'altezza di Alexia, e aggiunse -Io vado un'attimo alla macchina, mi sono dimenticata di una cosa.- Damien alzò di nuovo lo sguardo.

Alexia

Alexia rimase sorpresa dal suo comportamento.
"forse ho fatto una brutta impressione..." pensò dispiaciuta.
La guardò un pò a lungo poi rispose -ok allora vai ci si vede in giro- le disse con un sorriso forzato.

Damien

-magari a pranzo ci mettiamo allo stesso tavolo, ti va?- le disse, poi sorrise.
Fu felice di aver trovato una nuova amica e sperava di poterla conoscere meglio ma sapeva che prima o poi l'avrebbe allontanata per via dei suoi sbalzi d'umore. Trattenne un sospiro.
-allora a dopo- disse perchè sembrava che la ragazza avesse anniuto e senza aggiugere altro sorrise e si diresse verso la macchina.
Si girò mentre apriva la portiera e la sua nuova amica non c'era più. Prese dal posto vicino al guidatore l'occorrente, vi mascose l'mp3 e richiudendo la macchina cominciò a cammminare piano, verso l'entrata della palestra, per la lezione di ed. fisica.
Si chiese se anche lì avrebbe incontrato qualche nuovo compagno o nuova compagna disposto a parlarle. Lei non era un tipo molto socievole ma almeno lì, a Foks, doveva provare ad avere degli amici. Distogliendosi da questi pensieri sospirò piano, aprendo la porta...


Edited by •Dany2• - 4/12/2008, 21:58

Damien Renald

Il giorno dopo tornò a scuola, senza pensieri. Vide da lontano la sua amica Alexia, l'aveva incontrata il giorno prima e a pranzo non l'aveva vista; si ricordò che era stata un pò scortese con lei, forse doveva scusarsi o no? comunque sia voleva veramente fare sua conoscienza e avvicinandosi piano tossì con timidezza e le disse
-ehi, ciao...-

Alexia Johnson

Alexia l'aveva sentita arrivare già prima che si avvicinasse a lei.
Il suo odore le era familiare ma non le faceva venire fame solamente un gran senso di sollievo perchè conoscendola forse avrebbero potuto essere amiche.
"ma che dici...tu non potrai mai essere amica di nessuni" si rimproverò mentalmente "chi vorrebbe un mostro come amica" pensò.
Quel pensiero la rattristò ma non lo diede a vedere.
Era brava a nascondere i suoi pensieri.
-ciao Damien! come stai?- le chiese in tono dolce.

Damien Renald

Rivedere qualcuno che conoscieva la rassenerò, era parecchio ansiosa o nervosa quella mattina e alla sua domanda rispose più calma
-bene Alexia, e tu?- e continuò dicendo
-un pò annoiata ma bene. eh si che siamo solo al secondo giorno-
buttandola giù sul ridere e sorridendo trattene una risata.

Alexia Johnson

Alexia accennò un sorriso.
Era davvero contenta che quel giorno avrebbe avuto un pò di compagnia.
-Anche io sto bene...Sono annoiata un pò anche io perchè veramente stare da sola non mi piace per niente...Sai sono molto contenta di rivederti- le disse sorridendo dolcemente.
Era tempo che non aveva compagnia.

Damien Renald

Ricambiò il sorriso, forse la ragazza si sentiva esattamente come lei, chissà. Forse c'era qualcuno a questo mondo che un pò la capiva.
-Anche io sono felice di rivederti e scusa se l'altro giorno sono scappata via così-
disse in fine a denti stretti, e chiese
-Tu di dove sei?- si stranì senza darlo a vedere era la prima cosa che le era venuta in mente di domandarle.
Sorrise, di nuovo, incosciamente.

Alexia Johnson

Alexia si irrigidì leggermente a quella domanda.
Pensandoci bene non sapeva davvero cosa rispondere dato che proveniva da un sacco di luoghi diversi.
Poi decise di dirle la città in cui era nata.
In fin dei conti era da li che proveniva realmente.
-Io provengo dall'Inghilterra...tu invece??- le chiese in tono melodioso.

Damien Renald

Spiazzata da un tono così melodioso della sua voce
-Io da San Diego, in California- sorrise
-tu dall'Inghilterra- pensò a voc bassa e chiese curiosa
-di dove precisamente?- chiese, cuoriosa.
-Sò che è bellissima, mio padre ci è stato-
si rabbuiò al pensiero di suo papà, poi continuò con un sorriso un pò forzato
-io pultroppo no, non ancora almeno-