Primo giorno di scuola

Alexia Johnson

Lei sorrise alla ragazza.
Sapeva di essere bellissima e quando sorrideva tutti rimanevano con il fiato sospeso.
In quel momento le serviva che la ragazza si distraesse un attimo per trovare qualche bugia.
*bè se le dico di essere di Londra che cambia se non sono nata 18 anni fa?? Lei non lo sa* pensò.
-Sono di Londra. Ed è bellissima hai ragione. Potresti anche farci un giro un giorno ne vale davvero la pena- disse melodiosamente poi cambiano discorso le domandò -vivi qui da sola??-

Damien Renald

Rispose alla sua domanda
-sì, sono arrivata l'altro ieri. e tu?-
Si chiese con chi potesse vivere una così bellissima è dir poco, ragazza.
Con chi se non con un altrettanto bel ragazzo? forse, ma aspettò risposta.
Ritornò coi piedi per terra quando si accorse che stava lì per imparare, per
andare e stare otto ore a scuola. Cercò di ricordarsi che materia avesse
mentre chiedeva ad Alexia
-Intanto entriamo? così non arriviamo in ritardo alle lezioni, poi qui fuori fa freddo-
"e visto che non ho ancora imparato dove sono le classi" concluse Damien
nella sua testa, era proprio una smemorata. Sorrise alla ragazza, dolcemente.

Alexia Johnson

-sono arrivta una settimana prima che inziasse la scuola e vivo sola...- risose Alexia melodiosamente.
Poi guardò l'orologio e capì che era ora di andare a lezione come aveva detto Damien.
Si incamminò con lei -che lezione hai ora?- le chiese.
Forse avendo un pò di fortuna avrebbero avuto la stessa lezione e avrebbero potuto stare insieme.
Cercò di ricontrollare memoricamente il suo orario e ricordò che per prima ora aveva matematica.
Amava matematica e poi erano anni che ripeteva le stesse cose ed ormai era bravissima.

Edited by guccettina_4ever - 21/12/2008, 15:24

Damien Renald

Smemorata tirò fuori il suo orario e disse subito, sbuffando
-matematica- Proprio l'unica materia in cui andava male, di certo qualcosia la sapeva, ma fin dai quindicianni odiava un pò la matematica; si ricordò della sua vecchia prof, tanto gentile, ma da come spiegava lei non capiva niente. Sperò che questa volta le andasse meglio.

Alexia Johnson

Alexia sorrise.
Era davvero il suo giorno fortunato.
-anche io ho matematica. Andiamo insieme?- chiese cercando di mostrare i suoi sentimenti.
Non era brava ma cercava sempre di esercitarsi per far vedere i cosa provava.
Spero almeno che lei se ne accorgesse.

Damien Renald

Anche lei aveva matematica? che bello e dimostro' il suo entusiasmo rispondendo
-spero tu sia pronta a vedere quanto sono brava- Rise.
Si incamminarono insieme e Damien apri la porta per prima, il prof non era ancora arrivato.

Alexia Johnson

Sorrise.
Sapeva che molte persone non erano brave in matematica mentre a lei piaceva molto.
Entrò dopo di lei nell'aula e le disse -non farti problemi a chiedere. A me matematica piace e me la cavo abbastanza bene!!- disse con la sua voce melodiosa.
Poi prese posto accanto a lei in uno dei banchi al centro.
Poco dopo entrò il professore e si girò verso Damien -pronta per cominciare?- le sussurrò.

Damien Renald

-si- rispose con voce poco convinta.
Alexia era una ragazza davvero simpatica, aveva una voce molto melodiosa e tante qualita' che le ragazze d'oggi non avevano, era diversa, un po' come lei.
Si guardo' intorno, didinvolta mentre il professore si accomodava alla cattedra e salutava i ragazzi nell'aula e chiedeva di aprire il libro a pagina 23.
La ragazza vicino a lei aveva gia' preso libro e quaderno, senza che lei se ne accorgesse, era stata veloce, fin troppo. Non vi fece piu' caso, prese i suoi e disse a bassa voce -si comincia...-

Alexia Johnson

Alexia sorrise.
-se ti serve un aiuto non esiare a chiedere- le disse gentilmente.
Adorava quest'ora e adesso che aveva un'amica era anche meglio.
Passò l'ora normalmente.
Aveva preso tutti gli appunti senza saltare una parola.
Ormai era abituata così spero che la ragazza non se ne fosse accorta.
Uscite dall'aula le chiese -devi pranzare ora?-

Damien Renald

L'ora era passata veloce e non se ne era neanche accorta e aveva chiesto alla sua nuova amica solo due piccoli consigli. Uscite fu' un po confusa da quella domanda devi pranzare ora?, perche' aveva usato quel devi? Pero' disse a se stessa "smettila di farti paranoie, Damie!" Senti la sua pancia brontolare, aveva proprio una gran fame e piu' disinvolta rispose -si, e tu?-
Attese risposta, sperando che l'amica la volesse accompagnare, era proprio brutto stare tutta da sola in quella grande mensa.

Alexia Johnson

Alexia rimase perplessa per qualche secondo a quella domanda.
Aveva visto un barlume di incertezza negi occhi della ragazza quando le aveva chiesto se doveva prenzare.
Ora non doveva dirle che non pranzava e poi non voleva andare chissà dove da sola.
Era stata fortunata a trovare un'amica e adesso voleva tenersela stretta.
-ti faccio compagnia- le disse con un sorriso.
Sperava davvero di non insospettirla perchè se avesse scoperto la verità sarebbe scappata a gambe elevate e lei non voleva rimanere di nuovo sola e trasferirsi.

Damien

-perfetto- disse sorridente, mentre si facevano strada fra gli alunni.
Aprì la porta della sala da pranzo, si accomodarono ad un tavolo, accomodando il suo zaino vicino la sedie e le fece capire di aspettarla lì, mentre lei andava a prendere il suo pranzo. Tornata con un vassoio pieno di cose buone chiese -ma tu non hai proprio fame?-
Intanto mangiò il suo primo boccone, serena.

Alexia Johnson

Alexia si accomodò al tavolo con Damien.
Posò lo zaino vicino alle sue gambe e la guardò allontanarsi per prendersi da mangiare.
Quando tornò e le chiese se avesse fame sapeva già cosa rispondere.
-No sono a dieta e preferisco non mangiare a pranzo...Non ti dispiace vero?- le disse con voce melodiosa.
Voltò lo sguardò in giro nella sala e vide che alcuni occhi erano puntati su di loro ma ormai era abituata e non ci faceva molto peso.

Damien Renald

-Ma figurati! fai bene, comunque quella che dovrebbe fare dieta sono io...- rispose finendo con voce più bassa, sorridendo.
Guardò la ragazza guardarsi in giro e pensò, visto che davanti a lei aveva un corpo statuario, "Alexia deve fare dieta?". Stava per sorridere alla strana idea ma sentì su di loro molti sguardi e si chiese se stessero guardando lei o l'amica e sopratutto perchè.
-è solo una mia paranoia o ci stanno fissando veramente?- chiese piano all'amica tirando giù un'altro boccone. Fissavano tutti così i nuovi arrivati? Non era abituata ad avere gli occhi addosso, ma cosa doveva aspettarsi da un paesino come Forks? come faceva suo padre a vivere lì? Così chiese, per conoscere meglio Alexia
-e i tuoi genitori?- sapeva che viveva anche lei da sola ma si chiese se i suoi vivessero a Londra. Stavano così lontani? Era appena arrivata a Forks e sapeva che sua madre le sarebbe mancata, ma ora aveva un'amica e non voleva perderla.

Alexia Johnson

Lei si girò di nuovo intorno.
A lei non dava fastidio che la osservavano ma non si era resa conto che magari poteva disturbare ad altra gente.
In questo caso lei.
-si ci stanno fissando ma non ne capisco il motivo- disse sorridendo.
Sperava che tralasciasse quel particolare.
Ma la sua vita era piena di particolari così strani e sicuramente le avrebbe fatto altre domande ma se ne sarebbe preoccupata a tempo debito.
Ora voleva solo godersi la sua compagnia.
-i miei genitori sono morti molto tempo fa...i tuoi invece?- sorrise tra se.
Se sapeva quanto tempo fa erano morti i suoi genitori avrebbe avuto molti sospetti.
E sicuramente non avrebbe mai dovuto scoprire che li aveva uccisi lei.
Sicuramente sarebbe scappata seduta stante.
Così sperò che lasciasse passare.

Edited by guccettina_4ever - 1/1/2009, 23:12